Il presidente russo ha avuto una telefonata di 90 minuti con il presidente francese e il cancelliere tedesco.
Durante la conversazione Putin ha aperto alla possibilità di facilitare soluzioni per esportare il grano ucraino senza ostacoli dai porti del Mar Nero. La telefonata con i vertici dei due paesi europei con Putin è durata circa 90 minuti ma sembra aver portato notizie positive relativo allo stallo del grano.
La crisi dura ormai da 100 giorni e alcuni paesi stanno già soffrendo le prime conseguenze del blocco dell’export del grano ucraino da cui dipendono. Se il piano del premier Draghi non ha avuto molta fortuna e soprattutto non ha dato modo al presidente del consiglio di vedere spiragli di pace, Scholz e Macron non hanno avuto più successo.
Putin rassicura che osserverà il diritto umanitario internazionale
La telefonata aveva l’obiettivo di trovare un accordo per un cessare il fuoco immediato e il ritiro delle truppe russe dall’Ucraina. La proposta di una soluzione diplomatica tra i due paesi non è stata accolta ben volentieri da Putin che ha anche accusato i paesi che forniscono le armi a Kiev, tra questi i paesi europei. Questa continua fornitura di armi all’Ucraina da parte dell’Occidente è per Putin una fonte di ulteriore destabilizzazione. Inoltre, se i negoziati sono congelati al momento, la colpa è di Kiev, ribadisce lo zar.
Dall’altra parte, Putin ha rassicurato Scholz e Macron sul fatto che la Russia si sta impegnando per ristabilire la pace a Mariupol e le altre città “liberate” del Donbass e che è attenta a osservare “strettamente” le norme del diritto umanitario internazionale. Ma il destino dei 2500 combattenti dell’Azovstal portati in territori russi non è noto. Il presidente francese e il cancelliere tedesco hanno chiesto la loro liberazione ma non è dato di sapere ciò che il presidente russo abbia risposto.